Quale farina per la mia pizza?

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Una piccola guida alla scelta delle farine ideali

FARINA 00.

Questa farina non contiene nessuna fibra, in quanto deriva dalla raffinazione del grano tenero dopo la rimozione del germe.
Poiché è molto facile da lavorare e si conserva molto bene, è tra quelle di uso più comune, soprattutto a livello industriale. 
Alto indice glicemico e pochi componenti essenziali per la nostra salute. 
SCONSIGLIATA.

FARINA 0.
Come la 00 è molto raffinata, contiene poche proteine, poca fibra e un indice glicemico alto.
Se proprio non possiamo farne a meno, usiamola macinata a pietra e impastiamola sempre con la pasta madre, preferibilmente fresca, in modo da ridurne l’indice glicemico!

SEMOLA DI GRANO DURO

Si ottiene dalla macinazione del grano duro e presenta dei granuli di amido più grossi rispetto alle altre farine. Per questo motivo, che sia raffinata o no, non ha un indice glicemico molto alto.
Spesso viene usata per la preparazione di pane e pasta, ma si presta anche a quella della pizza.

FARINA INTEGRALE DI GRANO TENERO

Una delle migliori farine da utilizzare. Se macinata nel modo giusto, presenta un indice glicemico più basso delle altre farine, perché presenta i granuli di amido più grossi. Ricca di fibre, grassi insaturi (alleati della salute), minerali e vitamine.

È importantissimo fare attenzione a due cose per evitare che i benefici vengano meno:

1. Essere certi che la macinatura non sia troppo fine;

2. Evitare le “finte farine integrali”, cioè le farine raffinate con l’AGGIUNTA di crusca.

FARINA DI FARRO


Questa farina non è tra quelle utilizzate più di frequente, ma presenta caratteristiche nutrizionali preziose.
La farina di farro che si trova in commercio è prevalentemente integrale ed è ottima per la preparazione di pane, dolci e pizze.
Ricchissima di fibre, ha un indice glicemico più basso di molte farine comunemente utilizzate, ma non ha il tipico sapore di crusca della farina di frumento.
Da provare!

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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