No, perdere peso non è un gioco! (Lettera a chi la fa facile)

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No, stare a dieta non vuol dire essere ossessionati dal cibo, dalla forma fisica e dal continuo pensiero di quanti grammi di pasta puoi mangiare! Stare a dieta vuol dire fare una scelta, quella di migliorare lo stile di vita, l’alimentazione e la consapevolezza verso il cibo.

Quello che ripeto sempre ai miei pazienti è: “Non voglio portare nessuno alle sfilate di moda; porto un camice bianco, sono una figura sanitaria e il mio obiettivo è solo farti stare bene”.

Perdere peso non è un gioco, non è una sfida, superata la quale possiamo tornare alle vecchie abitudini, certi di restare immutati negli atteggiamenti, perchè tanto “sono stato a dieta”.
Iniziare un percorso nutrizionale vuol dire cambiare le abitudini alimentari, migliorare gli atteggiamenti quotidiani e, a volte, anche mangiare più di quanto si facesse prima!

Perdere peso non è un gioco e con la dieta non si scherza. Quante volte ci imbattiamo in “falsi esperti”, che si improvvisano nutrizionisti senza averne titolo? La dieta può essere elaborata solo da VERI esperti, con titoli certi, solidi studi alle spalle e competenza legata ad aggiornamenti continui. No, un personal trainer, un consulente alimentare, la tua vicina di casa o il tuo compagno di allenamento non sono la persona giusta!

Perdere peso non è un gioco, perchè i rischi di un’alimentazione errata sono seri e vanno sempre presi in considerazione, soprattutto se si soffre già di qualche problema di salute.

Perdere peso non è un gioco, perchè non è facile come può sembrare. Molte volte i miei pazienti si confidano con me… lo so, li conosco, conosco le loro paure, le loro preoccupazioni e diventano mie ogni volta che li incontro.
Temono il giudizio di chi li guarda, hanno paura di prendere un gelato, perchè sanno che qualcuno alle spalle può pensare che per loro sarebbe troppo anche il gusto meno calorico. Hanno il terrore di far sapere che hanno iniziato una dieta, perchè sanno che qualcuno può pensar male, se poi non riescono nell’intento. Non ce la fanno più a sentirsi dire “che ci vuole?! Basta mangiar meno!”

Perdere peso non è un gioco, perchè spesso dietro a quei chili accumulati nel tempo non c’è solo il piacere di mangiare, ma ci sono emozioni, frustrazioni, angosce e paure che solo un esperto può trattare.

Troppo spesso mi ritrovo a lavorare con disturbi del comportamento alimentare (D.C.A.), sentendomi impotente di fronte a problemi che l’alimentazione da sola non può curare.
Chi soffre di un D.C.A. non può e non deve avere il cibo come pensiero ossessivo, ma deve cercare di affrontare e liberarsi da quei pensieri, da quel tormento continuo che con il cibo non ha niente a che vedere.
Il mio ruolo in questi casi necessariamente si affianca a quello di altri esperti: affrontare un problema di questo tipo richiede sempre il sostegno e l’aiuto di uno psicologo, di una figura che possa andare a fondo a quel problema che io, come nutrizionista, posso trattare solo in superficie.
Chi soffre di un D.C.A. vive in un labirinto e ne cerca continuamente l’uscita, fatica a vedere la luce e ha bisogno di sostegno per una lotta che, alla fine, è proprio contro di sè.

Quindi NO, PERDERE PESO NON È UN GIOCO!

Questo articolo è proprio per loro, per tutti i miei pazienti che lottano con un disturbo del comportamento alimentare, ma anche per tutti coloro per i quali il cibo non è solo piacere, ma conforto, tormento e preoccupazione.

Beh, a chi giudica dall’alto della sua genetica favorevole, a chi pensa che sia facile, a chi crede che “basta un po’ di impegno”… voglio rispondere con una frase che tempo fa una mia paziente usò per mettere a tacere un amico che la tormentava:

“Sì, perdere peso è facile, che ci vuole?! Tutto sommato anche tu puoi smettere subito di fumare, basta non comprare più le sigarette!”

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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