Laboratori di mindful eating

Beige Gradient Creative Upcoming Event Poster

Tre laboratori per fare pace con il cibo: il 5, il 12 e il 19 ottobre, presso l’Agricampeggio Terra di Moro.

Per prenotare puoi inviare un messaggio whatsupp al 3405427802

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perchè nasce l’idea di questi laboratori e chi può beneficiarne?

Partecipare ai laboratori di mindful eating ti consentirà di:

  • Conoscere i 9 tipi di fame
  • Mangiare senza sensi di colpa
  • Fare un’esperienza nella natura
  • Praticare la mindfulness e la mindful eating
  • Degustare prodotti a Km0
  • Capire come gestire le occasioni sociali e le emozioni rispetto al cibo

Il rapporto con il cibo oggi è molto più complesso di quanto potesse essere in passato. Da una parte la fretta, i tempi sempre troppo stretti, le mille cose da fare ci portano a correre, mangiando frettolosamente un panino e dimenticando subito dopo cosa abbiamo mangiato o persino se abbiamo mangiato. Dall’altra la continua attenzione alla linea, la richiesta esterna di modelli irraggiungibili, la pressione mediatica in merito all’alimentazione hanno caricato il cibo, il momento del pasto e l’esperienza in cucina di responsabilità, sovrastrutture e complessità.

Tutto questo non fa altro che aumentare costantemente la sensazione di insoddisfazione, il senso di colpa, la percezione di “non essere all’altezza”.

Eppure, è solo cibo, è solo un pasto.

Quando si parla di stare in salute, di cucinare bene spesso si pensa soltanto alle regole di sana alimentazione. Ma mangiare bene non vuol dire rinunciare ad alimenti che reputiamo “vietati”, perché magari preparati con metodi un po’ più elaborati.

“Salute” è una parola la cui definizione oggi è più complessa di qualche tempo fa: stare in salute non vuol dire solo avere analisi e circonferenza vita nella norma. La salute oggi è un concetto che richiama, necessariamente, anche la salute della mente. Viene spontaneo allora pensare che forse possiamo anche sentirci in salute mangiando un pezzo di lasagna o una fetta di torta senza sensi di colpa, consapevolmente.

Stare in salute, quindi, vuol dire anche rispettare le emozioni che ci portano a richiedere il cibo, rispettare le esigenze del corpo e della mente, rispettare il gusto, la tradizione e, quando possibile, anche il piacere della convivialità.

Per giungere a questo livello di salute è necessario fermarsi a percepire, ascoltare il corpo, il luogo in cui viviamo e il cibo che scegliamo. Chiave di tutto questo è necessariamente la consapevolezza, un concetto del tutto orientale e antico, che nel termine più “moderno” viene definito mindfulness.

Ma cosa vuol dire mangiare consapevolmente? Può  voler dire davvero tante cose. Mangiare consapevolmente non vuol dire scegliere il cibo che reputiamo “giusto”, ma scegliere il cibo che ci fa stare bene. Spostare quindi l’attenzione dalla mente che dice “devi!” al corpo che chiede attenzione e benessere.

Essere consapevoli oggi vuol dire anche ricordare che il cibo che abbiamo nel piatto non è scontato. È frutto del lavoro della Terra, dell’uomo, dell’aria e dell’acqua, contiene molta più energia di quanto possiamo calcolare con le chilocalorie. E proprio per questo merita ancora più rispetto.

Nel mondo frenetico moderno, tra le corse contro il tempo e la necessità di stare “sempre sul pezzo” per rimanere al passo con tutto quanto la società richiede, stiamo perdendo il contatto con la bellezza che la vita ci offre ogni giorno. Quante volte capita di arrivare a fine giornata e non riuscire a ricordare cosa abbiamo fatto esattamente? Quante volte, pur cercando di far mente locale, non riusciamo a ricordare esattamente cosa abbiamo mangiato oggi?

E quante volte capita di finire il pasto e non percepire il sapore, l’odore, il piacere che ci ha lasciato? Magari perché l’abbiamo mangiato troppo di fretta, magari perché i nostri pensieri, in quel momento, erano da un’altra parte.

L’invito che questo progetto di tre laboratori si propone oggi è quello di fermarsi e provare, per una volta, a fare un passo indietro. Fermarsi a gustare il piacere del cibo, fermarsi ad assaporare gli odori, a interiorizzare i colori, a percepire tutto quello che è presente nel momento in cui mangiamo. Dedicare a ogni cosa il tempo che serve, e solo a quella.

Preparare e consumare un pasto può essere un’azione frenetica, in un ritaglio di tempo che ricaviamo tra un’attività e l’altra. Oppure può essere un piacere, un rito, un momento di totale immersione nella realtà, un passo di condivisione del nostro tempo con la famiglia, con gli amici, con i nostri cari, un regalo che facciamo a noi stessi e agli altri.

Ecco perché nasce l’idea del laboratorio di mindful eating: per fermarsi ad ascoltare, percepire e scoprire un cibo più saporito e un tempo più dilatato. Tutto questo non potrà far altro che spostare l’attenzione dal pensiero del “devo” e “non posso” alla scelta consapevole del “voglio”; in questo modo i sensi di colpa si annulleranno e si farà, finalmente “pace con il cibo”.

Al laboratorio si accede su prenotazione tramite i miei contatti (instagram, facebook, whatsupp), è possibile prenotare un singolo laboratorio, due laboratori o tutti e tre i laboratori.

COSTI:

  • 1 laboratorio: 50 euro (comprensivo di degustazione)
  • 2 laboratori: 80 euro (comprensivi di degustazione)
  • 3 laboratori: 110 (comprensivi di degustazione.

 

 

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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