La trovi in molte creme per contrastare rughe e smagliature: parliamo della vitamina E.
Quali sono le sue funzioni?
La sua funzione principale è quella di contrastare i radicali liberi, quei fastidiosi nemici che danneggiano le nostre cellule. La loro formazione, purtroppo, è inevitabile, in quanto dipende da moltissimi fattori: eventi interni alle cellule, ma anche fattori ambientali, come cibi bruciati, fumo, inquinamento… Se è vero che non si può impedire che i radicali liberi ci siano, è anche vero che il nostro corpo è capace di contrastarli. La vitamina E è è proprio un antiossidante capace di “farli fuori” ed evitare i danni ad essi correlati: invecchiamento e malattie degenerative come Parkinson e Alzheimer.
La vitamina E svolge anche altre funzioni importanti del nostro corpo: aiuta a far funzionare alcuni enzimi e regola l’espressione di moltissimi geni coinvolti in meccanismi importanti come la morte e la sopravvivenza cellulare, insomma mica “roba da poco”!
Chi rischia la carenza da vitamina E?
Difficilmente si manifestano carenze di questa vitamina negli individui sani, in quanto è presente in alimenti di consumo frequente. Molto più facile, invece, è riscontrarla in persone con anomalie genetiche, con sindromi di malassorbimento dei lipidi o malnutrizione.
Quali sono i sintomi di uno scarso apporto?
I primi segnali di una carenza di vitamina E sono legati alla comparsa di neuropatia periferica, ma si possono manifestare anche seri problemi a livello dell’apparato scheletrico (come la miopatia scheletrica) e agli occhi (retinopatia pigmentata).
In quale alimenti si trova la vitamina E?
Possiamo trovare questo prezioso antiossidante nei semi oleosi e negli oli da essi derivati, come quelli di soia o di mais, nell’olio di oliva, nell’olio di arachide o di germe di grano. Anche alcuni cereali, la frutta secca a guscio e alcuni vegetali a foglie verdi ne sono ricchi.
Quali fattori possono ridurre il contenuto di vitamina E negli alimenti?
L’esposizione alla luce e al calore riduce notevolmente il contenuto di questa vitamina: attenzione quindi ad alcune cotture e all’esposizione diretta degli alimenti che la contengono alla luce del sole.
Una conservazione sbagliata, lo sbiancamento, la raffinazione e la deidrogenazione degli oli riduce fino all’80% la quantità di vitamina E.
Come fare ad assimilarla al meglio?
Se vogliamo fare il pieno di vitamina E, meglio non friggere o cuocere al forno gli alimenti ricchi di questa preziosa molecola. Al contrario è preferibile abbinarla a una fonte di vitamina C, che ne preserva la stabilità.
Fonte: LARN, IV revisione 2016, SINU