Ieri si è conclusa l’iniziativa “Blu Fish 2019”, un progetto finanziato dalla Regione Campania con fondi europei Feamp e realizzato dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Si tratta di un evento durato due giorni, 27 e 28 novembre, in cui è stato possibile degustare gratuitamente il “pesce povero” in diversi locali della Campania selezionati all’interno della rete Slow Food. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere il consumo di questo pesce, considerato “pesce di scarto”, ma è stata anche un’occasione per imparare a riconoscere il pesce fresco di qualità e scartare il pesce sotto taglia. L’evento, inoltre, è stata un’occasione anche per parlare di pesca locale, sostenibilità ambientale e inquinamento da plastica.
Ma cos’è il “pesce povero”? Con questa definizione si fa riferimento a quel pescato che, considerato eccedentario, viene spesso scartato e spesso gettato nuovamente in mare, perchè venduto poco.
Eppure si tratta di un pesce che costa poco e ha qualità nutrizionali ottime. Consumare questo tipo di pesce, quindi, vuol dire mangiar sano, mangiare prodotti a “kilometro zero” e risparmiare specie meno diffuse e più ricercate, garantendo un equilibrio della fauna marina.
Andiamo più a fondo: quali sono questi pesci che tendiamo ingiustamente a scartare? Vediamone alcuni!
- Mormora: è un pesce che si trova facilmente nelle nostre acque, dalla forma ovoidale e leggermente appiattita. Il suo nome scientifico è Lithognatus mormyrus ed è un pesce dalle qualità nutrizionali indiscutibili. Adatta anche alle diete ipocaloriche, considerato il suo basso potere energetico (solo 97 Kcal per 100g) e il suo basso contenuto in grassi, è ricchissima di selenio, che per la sua attività antiossidante protegge le nostre cellule da danni cerebrali e malattie. 100g di questo pesce coprono il fabbisogno giornaliero di rame e per la metà quello di zinco, contiene, inoltre, buone quantità di potassio e ferro. Ottima al cartoccio!
- Occhiata: dalla forma ovale e dal corpo allungato, è un’ottima fonte di acidi grassi polinsaturi. Anche in questo caso, si tratta di un pesce abbastanza povero in calorie e ricco di proteine ad alto valore biologico. Contiene, inoltre, buone dosi di potassio e iodio. Perfetta al forno o per le zuppe!
- Salpa: un pesce a basso potere calorico, fonte di proteine e non eccessivamente grassa. Abbastanza ricca di potassio, ferro, iodio e zinco. Buona al forno e adatta alla cottura in umido.
- Sarda: un pesce povero che di povero ha ben poco! Ricchissima di aminoacidi essenziali (quelli che il nostro corpo non riesce a produrre e che, quindi, dobbiamo introdurre con l’alimentazione), è una buona fonte di vitamine come la B2 e la niacina, minerali come fosforo e potassio, e apporta una buona dose di acidi grassi polinsaturi, necessari per la salute di cuore e cervello.
- Alice o acciuga: anche in questo caso parliamo di un pesce ricco di grassi buoni per la nostra salute, a basso potere calorico e ricco di proteine ad alto valore biologico. Contiene vitamine del gruppo B, vitamina A e niacina, minerali come zinco, potassio, calcio e fosforo. Nella maggior parte dei casi vengono consumate dopo marinatura.
- Cefalo: un altro pesce povero dai buoni valori nutrizionali. Non eccessivamente calorico, è un po’ più grasso di altri pesci di cui abbiamo parlato. Anche in questo caso, però, prevalgono gli acidi grassi di buona qualità, mentre il colesterolo, seppur presente, non è troppo. Contiene aminoacidi essenziali, vitamine del gruppo B, niacina, vitamina A e minerali come fosforo, zinco e rame. Ottimo al forno.
La lista sarebbe lunghissima, basti pensare ad aguglie, ricciole, triglie, tombarelli e alletterati o tonnetti (della famiglia dei tunnidi, molto simile al tonno dal punto di vista nutrizionale), ma anche a molluschi e crostacei come telline e canocchie.
Economiche, ecosostenibili, ottime dal punto di vista nutrizionale e, soprattutto, del gusto. Cosa aspetti allora a inserirle nella tua dieta?
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Fonte: http://www.ansa.it/campania/notizie/napoli/2019/11/25/cene-gratis-in-campania-per-promuovere-il-pesce-povero-_836e3384-fc3c-418a-82ad-4e6fbae9223e.html