Viviamo nell’epoca dei paradossi, quella in cui c’è chi beve acqua “firmata” e chi non ha nemmeno quella necessaria per dissetarsi, l’epoca in cui non possiamo permetterci l’alimento biologico perchè più costoso, ma non possiamo farci mancare lo smartphone di ultima generazione.
Viviamo nell’epoca in cui c’è chi butta gli avanzi e chi non si può permettere nemmeno quelli.
Viviamo in un mondo in cui paghiamo fior di quattrini il pescato del giorno, salvo poi a far finire nel nostro stomaco ogni settimana una quantità di plastica pari a una carta di credito.
No, non voglio scadere nella polemica, non voglio eccedere con l’elenco del divario esistente tra ricchi e poveri, non voglio annoiarti con le problematiche che affliggono il mondo moderno.
Voglio solo celebrare questa giornata, quella dedicata all’alimentazione e, se possibile, accendere un barlume di speranza che possa farci vivere senza troppi sprechi.
Già, perchè la giornata mondiale dell’alimentazione ha come obiettivo proprio questo: garantire a tutti una dieta sana, puntare l’attenzione su chi di cibo non ne ha abbastanza.
Per questo motivo oggi sono in programma centinaia di eventi con un unico intento: promuovere a livello mondiale azioni mirate a garantire a tutti non solo una sufficiente quantità di cibo, ma anche una dieta sana, che permetta a tutti un apporto di nutrienti corretto.
Nonostante tutti gli sforzi fatti negli anni, nel mondo oggi ancora 1 persona su 9 soffre la fame e gran parte degli abitanti del pianeta ha un’alimentazione scorretta.
Cosa possiamo fare per ridurre il rischio di malattie legate alla denutrizione o all’eccesso di alimenti sbagliati?
Abbiamo parlato più volte di dieta sana e regole per stare in salute, ma a livello mondiale e nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa in più?
Secondo la FAO (l’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) sì!
Sicuramente a livello nazionale si può pensare di rendere più convenienti anche a livello economico gli alimenti sani, spingere a una sana alimentazione attraverso programmi scolastici mirati, favorire sistemi di etichettatura e pubblicità finalizzati a promuovere i cibi di buona qualità dal punto di vista nutrizionale, sensibilizzare attraverso campagne mirate, favorire la biodiversità e la disponibilità di una maggiore varietà di cibi.
Le aziende private potrebbero ridurre la pubblicità e gli sconti su quei prodotti ad alto contenuto di zuccheri destinati ai bambini, produrre alimenti con un contenuto ridotto di zuccheri, grassi saturi e trans.
E noi cosa possiamo fare?
Certamente possiamo migliorare le nostre abitudini, consumando più frutta, verdura e legumi, ma c’è di più: limitiamo il consumo di quegli alimenti che richiedono un eccessivo consumo di acqua per la produzione, consumiamo alimenti a “chilometro zero”, a ridotto impatto ambientale, usiamo frutta e verdura di stagione e riduciamo l’acquisto di prodotti industriali!
Fonte: http://www.fao.org/3/ca5268it/ca5268it.pdf
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