Problemi intestinali, scoperta una nuova causa!

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L’intestino è uno degli organi più delicati del nostro corpo. Più del 70% del sistema immunitario risiede proprio lì, eppure spesso non ci pensiamo e non dedichiamo a questo prezioso alleato le attenzioni che merita.

I crampi, il gonfiore, il dolore addominale spesso rovinano le nostre giornate, impedendoci di vivere serenamente.
In molti casi questo dipende da quella che viene definita “sindrome dell’intestino irritabile (IBS)” o, in passato “colon irritabile”.
I rimedi sono molteplici e in molti casi efficaci, almeno sul breve periodo, ma quanto contano le nostre abitudini? E come possiamo prevenire o evitare il peggioramento della problematica?

Le cause

In molti casi l’IBS può dipendere da fattori emotivi: stress, ansia, preoccupazione ricadono su intestino e stomaco attraverso l’asse intestino-cervello. Sembra banale, quante volte ci sarà stato detto “Tutta colpa dello stress”! Già, ma ci sono centinaia di studi scientifici che adesso dimostrano la stretta relazione  tra emozioni, stress e manifestazioni attraverso sintomi intestinali.
E di fatto c’è una spiegazione concreta: lo stress innesca nel nostro organismo la produzione di una serie di ormoni (tra tutti il cortisolo) che hanno il compito di favorire l’adattamento alla situazione. Queste sostanze agiscono sui vari distretti del corpo, attivando risposte praticamente in tutto il corpo. Questo è un fenomeno del tutto normale, che ci consente di sopravvivere e sopportare tutti gli avvenimenti esterni. E per fortuna esiste, direi! Già, perchè è grazie a questi meccanismi che possiamo scappare in presenza di un pericolo, superare traumi emotivi, adattarci alle situazioni nuove e diverse.
Il problema è se non siamo più in grado di gestire la situazione. Se lo stimolo di stress persiste, però, il corpo inizia a produrre in eccesso gli ormoni di “compensazione” e i sistemi di controllo vanno in “tilt”! A questo punto il corpo mette in atto risposte esagerate, che causano aumento dei livelli di infiammazione, alterazione della flora batterica intestinale, alterazione della permeabilità della barriera intestinale.
Paroloni che in termini semplici indicano l’inizio di una “sindrome dell’intestino irritabile”.
Quando questo si verifica l’intestino non è più in grado di funzionare al meglio, non riesce a selezionare l’ingresso delle sostanze, a tollerarle, a digerirle e innesca una serie di meccanismi che creano dolore e gonfiore, appunto.

Una seconda causa dei nostri problemi intestinali è un’alimentazione scorretta.
Un eccesso di alimenti sbagliati, carichi di zucchero, conservanti, additivi e grassi sbagliati non può che essere un fattore di stress per il nostro corpo, non mentale, in questo caso, ma fisico. La conseguenza è sempre la stessa: infiammazione, irritazione, scarsa tolleranza agli alimenti.

In alcuni casi, più rari, la sindrome dell’intestino irritabile si associa a fenomeni di intolleranza, che alterano la flora e la permeabilità della barriera intestinale.

Di recente è stata scoperta una nuova causa: un recente lavoro scientifico condotto in Francia ha dimostrato che dietro la sindrome dell’intestino irritabile ci sia anche l’obesità. Effettivamente obesità e IBS condividono alcuni meccanismi come quelli già citati: infiammazione, alterazione della flora intestinale e aumentata permeabilità della barriera protettiva. Lo studio in questione è stato condotto sui topi e ha dimostrato che uno stress esterno causa una disfunzione intestinale maggiore negli animali obesi rispetto a quanto possa accadere in quelli non obesi.
Un secondo studio, in questo caso condotto in Israele, ha messo in luce un dato ancora più importante: gli adolescenti con dolore addominale erano prevalentemente obesi o in sovrappeso.
Qualche mese prima, a dicembre 2019, un gruppo di ricerca napoletano aveva già discusso ampiamente la correlazione tra obesità e IBS, suggerendo che il trattamento di entrambe le condizioni possano essere risolte, effettivamente, con la perdita di peso e la corretta alimentazione.

Questo semplice trattamento sarebbe capace, quindi, di migliorare lo stato di salute e di migliorare lo stato dell’intestino.

 

Studi: Bahlouli W, Breton J, Lelouard M, L’Huillier C, Tirelle P, Salameh E, Amamou A, Atmani K, Goichon A, Bôle-              Feysot C, Ducrotté P, Ribet D, Déchelotte P, Coëffier M. Stress-induced intestinal barrier dysfunction is                          exacerbated during diet-induced obesity. J Nutr Biochem. 2020 Mar 21;81:108382.
doi: 10.1016/j.jnutbio.2020.108382.

Galai T, Moran-Lev H, Cohen S, Ben-Tov A, Levy D, Weintraub Y, Amir A, Segev O, Yerushalmy-Feler A.                       Higher prevalence of obesity among children with functional abdominal pain disorders. BMC Pediatr. 2020                 May 6;20(1):193.
doi: 10.1186/s12887-020-02106-9.

Pugliese G, Muscogiuri G, Barrea L, Laudisio D, Savastano S, Colao A. Irritable bowel syndrome: a new                           therapeutic target when treating obesity? Hormones (Athens). 2019 Dec;18(4):395-399.
doi: 10.1007/s42000-019-00113-9. Epub 2019 Jun 21. Review.

 

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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